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Piccoli centri umbri: Montefalco, Torgiano, Corciano Deruta, Bevagna, Bettona Relais dell'Olmo

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Piccoli centri umbri: Montefalco, Torgiano, Corciano Deruta, Bevagna, Bettona

MONTEFALCO
Montefalco, posto in una posizione dominante sulle valli del Topino e del Clitunno, offre la vista di un ampio panorama delle terre umbre.

Gli edifici pi importanti da visitare all’interno delle antiche mura di Montefalco sono senz’altro il palazzo comunale di origine duecentesca come la chiesa di Sant’Agostino, la chiesa romanica di San Bartolomeo con la vicina Porta di Federico II del 1244 e la chiesa di Santa Chiara al cui interno troviamo dipinti di scuola umbra. In nessun caso si dovrà però dimenticare di visitare la chiesa trecentesca di San Francesco, che oggi ospita la Pinacoteca; infatti, al suo interno potremo trovare tanto dipinti di grande livello come un Presepio del Perugino, quanto lo straordinario ciclo di affreschi delle “Storie di San Francesco di Benozzo Gozzoli. Poco lontani dal centro abitato, sorgono la chiesa cinquecentesca di Sant’Illuminata e quella quattrocentesca di San Fortunato che ospita nella lunetta del portale e nell’altare di destra ancora opere di Benozzo Gozzoli.
Fra i più importanti prodotti tipici del paese va assolutamente ricordato il vino Sagrantino.

TORGIANO
Torgiano conserva un tipico aspetto medievale e resti di mura antiche.

Di notevole interesse è il Museo del vino, una raccolta assai pregevole di documentazioni storiografiche riguardanti vari settori: la tecnica della viticultura e della vinificazione, una documentazione artistica, folkloristica e bibliografica sullo stesso argomento. Accoglie inoltre una pregevolissima collezione di maioliche del ’600 e ’700. Il borgo fortificato nasce tra la media valle del Tevere e la Valle Umbra. La coltura della vite è antica, documentata da reperti archeologici e da un tratto del 1300. La zona è agricola con colture varie, frequenti insediamenti artigianali, soprattutto ceramica d’arte. Il museo del vino è il più qualificato d’Italia, con raccolte di strumenti tecnici, stampe di varie epoche, artigianato specializzato, documenti del folclore.

CORCIANO
Secondo una antica leggenda, Corciano deve il suo nome e le sue origini a Coragino, mitico compagno di Ulisse. Le sue origini etrusco-romane sono documentate dal ritrovamento di una necropoli etrusca e dai numerosi reperti oggi raccolti presso la sede municipale.

Nel 1242 Corciano era libero Comune, ma la sua se pur strettamente legato alla vicina e dominante città di Perugia. Il periodo rinascimentale fu molto fiorente per la cittadina, che potè permettersi di adornarsi di caratteristiche costruzioni e pregevoli opere d’arte.Entrando a Corciano da Porta S. Francesco, si accede al corso Cardinale Rotelli, la via principale del centro storico.
Immediatamente sulla destra si trova il Palazzo municipale, (XVI sec.), in origine residenza dei duchi Della Corgna, che conserva pregevoli decorazioni. Di particolare importanza sono quelle del soffitto della sala del Consiglio (fine XVI sec.), opera degli Zuccari. Proseguendo si incontra il Palazzo del Capitano del Popolo (XV sec.), antica residenza del rappresentante della dominante Perugia, con a fianco il Palazzo dei Priori e della Mercanzia. Si giunge quindi in piazza Coragino, dove si trova un bel pozzo circolare del XVI secolo. Sul lato destro sorge la chiesa di Santa Maria Assunta del XIII secolo. All’interno sono conservate due opere pittoriche di grande valore: il Gonfalone di Benedetto Bonfigli (1472), e l’Assunta del Perugino (1513). Proseguendo si incontra la chiesetta di San Cristoforo, della prima metà del 1500, che ospita una Raccolta di arte sacra.
Di particolare interesse è il Museo della Casa Contadina che riproduce, con autentici oggetti domestici e di lavoro, la tipica abitazione corcianese del periodo preindustriale. Notevole è pure l’antico “Spedale” del borgo, che conserva un affresco del 1494 attribuito ad Andrea d’Assisi detto l’Ingegno. Poco oltre si trova il Torrione di Porta Santa Maria, emblema di Corciano, costruito nel 1482, seguito da una bella passeggiata posta sopra le antiche mura, nella quale si possono ammirare due sculture romaniche raffiguranti leoni. La chiesa di San Francesco, gotica, contiene varie opere d’arte, tra cui un Crocifisso cinquecentesco, una tela del Bandiera, una statua di San Bernardino dell’Orsini, e una tavola del Caporali, oltre ad affreschi di scuola umbro-senese dei secoli XIV e XV.
Fra le più importanti manifestazioni organizzate nella città merita senza dubbio una nota particolare il Corciano Festival.

DERUTA
Le origini di Deruta rimangono in parte oscure. Certo è però il suo antico legame con Perugia, di cui è sempre stata un valido baluardo a Sud, verso Todi, ruolo del quale è tuttora testimonianza il suo aspetto di castello fortificato.

Nel XIII secolo Deruta ha un proprio statuto, seguito, nel 1465, da un nuovo documento in volgare che prevede la presenza nel castello, oltre che di un podestà inviato da Perugia, di quattro “boni omini”, eletti tra gli abitanti. Nella seconda metà del 1400 gli abitanti della cittadina vengono sterminati dalle pestilenze, tanto da comportare una riduzione della cinta muraria. Inoltre, durante la Guerra del Sale (1540), Deruta, che si era schierata contro il Papa, subì saccheggi e devastazioni. L’assoggettamento di Perugia alla Chiesa portò anche alla cittadina un lungo periodo di pace, durante il quale si ebbe nella cittadina il massimo sviluppo della lavorazione della maiolica artistica, attività che, nel corso dei secoli, ha fatto conoscere Deruta nel mondo.
Accedendo al centro storico di Deruta dalla Porta di S. Michele Arcangelo, sono subito visibili testimonianze di antiche fornaci. Sulla piazzetta Biordo Michelotti si affacciano le sobrie linee romanico-gotiche della chiesa di S. Arcangelo. Di fronte è situata la Fontana, a pianta poligonale, realizzata dai quinqueviri del Comune nel 1848.
Subito dopo di apre Piazza dei Consoli, dove si trova il Palazzetto Municipale del 1300, nell’atrio del quale sono raccolti reperti archeologici, neolitici ed etruschi. Il palazzo ospita, inoltre, la Pinacoteca e il Museo della Ceramica. Nella prima si trova un’importante raccolta di dipinti provenienti dalle chiese di S. Francesco, di S. Antonio, dei Defunti di Ripabianca e dall’ospedale di S. Giacomo, e una parte della ricca collezione di Lione Pascoli. Si possono ammirare, tra gli altri, dipinti dell’Alunno, del Baciccio, dello Stendardo, dell’Amorosi, di Fiorenzo di Lorenzo e un Guido Reni. Nel secondo si possono ammirare magnifiche opere in ceramica di epoca compresa tra il periodo arcaico e i nosti giorni.
Di fronte al Palazzo Municipale è la chiesa di S. Francesco, in stile gotico, dall’interessante interno. Attiguo alla chiesa si trova l’ex convento francescano con un antico chiostro. In fondo alla stretta via Mastro Giorgio sorge la chiesa di S. Antonio, che conserva significativi affreschi di Bartolomeo e Gian Battista Caporali.
All’altezza di piazza Cavour si trova la piccola chiesa della Madonna del Divino Amore, oggi nota col nome di Madonna della Cerasa. Lungo la via Tiberina si incontra la piccola chiesa della Madonna delle Piagge del 1601, la cui facciata è ornata da una bella maiolica. Nei pressi di questa chiesetta è visitabile un interessante Museo di maioliche.

BEVAGNA
L’antica cittadina di origini romane di Bevagna è collocata al margine occidentale della piana di Foligno, ai piedi del gruppo collinare dove sorge Montefalco, presso l’ ansa del fiume Timia.

L’aspetto odierno è sicuramente il frutto dello sviluppo medioevale, infatti benchè i Romani avessero impostato l’ antica Menania in modo tale che la via Flaminia fosse il decumano della cittadina, oggi il baricentro urbano è posto pi a sud. Sono assolutamente da non perdere in Piazza Silvestri il palazzo gotico dei Consoli, posto singolarmente in obliquo rispetto agli assi viari e le chiese di San Silvestro (1195 d. C.) e di San Michele Arcangelo; la fontana che completa la scenografia di questo eccezionale spazio pubblico è invece un rifacimento di epoca ottocentesca. Ancora oggi sono ben conservate le porte medioevali della cittadina, anche in seguito ad interventi ricostruttivi come quello del 1797 su Porta San Venanzo e lunghi tratti dell’ antica cerchia di mura. Non mancano, inoltre, testimonianze delle origini pi antiche di Bevagna: i resti di un tempio del II secolo d.C. sul quale fu successivamente eretta la chiesa medioevale della Madonna della Neve, il teatro romano (II secolo d.C.) che rimane a far da fondamenta ad un isolato circolare lungo il corso dell’antica Flaminia e i notevoli resti di mosaici appartenenti forse ad un edificio termale che rappresentano animali marini. Fra le pi importanti manifestazioni che sono organizzate nella città merita senza dubbio una nota particolare la rievocazione storica del Mercato delle Gaite.

BETTONA
La cittadina di Bettona può vantare antichissime origini etrusche, tanto è vero che la sua fondazione viene datata fra l’ VIII e il VII secolo a.C.

Troppo piccola per scegliere una politica indipendente, il suo destino già avviato i cantieri per la realizzazione della rocca di Spoleto. Da allora la storia di questo antico borgo rimane legata alle sorti dello Stato Pontificio fino all’ esistenza di quest’ ultimo. Da vedere la chiesa di S. Maria Maggiore, la piccola raccolta d’ arte nel palazzo del podestà e i resti delle mura etrusche e medioevali.

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